La parola dumping è una parola inglese, deriva da "dump" e significa "scaricare".
Si tratta di una pratica usata dalle grandi imprese e serve ad introdurre nel mercato europeo prodotti provenienti dal mercato interno, ad un prezzo molto inferiore rispetto a quello di mercato.
L'abbassamento di prezzo può derivare dalla sovrapproduzione di un prodotto che proviene da aziende estere.
Quindi, i prodotti vengono venduti ad un prezzo che non rispecchia il costo di produzione, pertanto le aziende che non modificano il prezzo, nel peggiore dei casi non vendono più e sono costrette a chiudere.
Infatti, l’impresa che vende a prezzi molto bassi in un particolare mercato estero danneggia i produttori locali, ma non porta danni ai consumatori che, ricevono solo benefici.
Questo tipo di pratica viene introdotta al fine di raggiungere rapidamente delle quote di mercato molto elevate e stracciare i competitor, anche se sleale come strategia.
Tipologie di dumping
A seconda degli obiettivi di mercato che l'impresa vuole raggiungere, il dumping viene classificato in diverse tipologie, ossia:
- Dumping sporadico: quando la vendita nel mercato estero, ad un prezzo inferiore di quello del mercato interno, viene usata per smaltire gli stock di merci rimaste invendute sul mercato nazionale. Questa tipologia, viene praticata dalle imprese che operano nei mercati esteri solo occasionalmente e si trovano con prodotti in giacenza superiori a quelli che possono smaltire attraverso i normali canali di vendita;
- Dumping persistente: quando il prezzo applicato ad un prodotto e immesso nel mercato è inferiore rispetto a quello applicato in altri paesi. Questa tipologia di dumping è praticata dalle imprese di grande rilevanza che hanno una posizione di quasi monopolio nel mercato interno;
- Dumping predatorio: quando l'impresa fissa prezzi molto bassi in modo da far fuori i suoi competitor dal mercato. Questo tipo di dumping è praticato dalle imprese che decidono di vendere a prezzi stracciati per costringere un nuovo concorrente a rinunciare, così da recuperare le perdite.
Insomma, il dumping risulta una metodologia di vendita sul mercato molto sleale per i concorrenti, quindi sono state attuate delle misure antidumping.
Le misure antidumping
La possibilità di mettere in atto azioni di dumping ha fatto si che le imprese crescessero nei mercati esteri.
Quando si è capito che vendere prodotti provenienti dall'estero ad un prezzo ribassato danneggiava l’industria locale, si sono attuate misure antidumping.
Si tratta di un confronto fra il prezzo introdotto al momento dell’esportazione e un “valore normale” basato sul prezzo praticato dall’impresa esportatrice nel mercato di origine.
Tale valore, può essere determinato in base alla media dei prezzi praticati, al momento dell'esportazione negli altri mercati di destinazione.
In pratica, vengono valutati i costi di produzione, assicurazione e trasporto, l'utilità e le spese amministrative e finanziarie.
Una volta determinato il valore equo e ci si accerta che il prezzo è leale, si può esportare e vendere il prodotto in paesi esteri.
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