Nel mondo del digital marketing la cost per action sta ad indicare il costo di una singola azione effettuata da un utente, nell'ambito di una campagna pubblicitaria condotta da un'inserzionista.
Quando parliamo di azione ci si può riferire a diversi tipi di interazione: il click ad una pagina, l'iscrizione ad una newsletter, o addirittura all'acquisto di un prodotto.
Si tratta di uno strumento molto diffuso nel web marketing, con una gestione relativamente semplice grazie a tutti gli strumenti di tracciabilità dei dati disponibili nel web (Google Analytics per citarne soltanto uno).
Ne consegue che il suo impiego è difficile e poco funzionale in tutti quei contesti poco compatibili con questo tipo di tracciabilità. Infatti, è molto difficile determinare il cpa di alcuni media come televisione o radio.
Come si calcola il Cost per Action
Vediamo ora in modo un po' più concreto in cosa consiste e come si effettua questo calcolo.
Occorre tenere in considerazione il costo complessivo della campagna realizzata. Questo costo complessivo va poi diviso per il numero di azioni ricevute in risposta alla campagna.
Il prodotto di questa semplice ripartizione equivarrà al cpa.
Facciamo un esempio: l'intera campagna pubblicitaria è costata 1.600€ ed ha generato 320 azioni. In base a 1.600€/320, il costo per action ammonta a 5€.
Perché è utile il Cost per Action
Quello del cost per action è quindi un metro di valutazione piuttosto utile per l'inserzionista che se ne avvale.
Permette di monitorare e controllare al meglio le spese sostenute, di indentificare quali sono i canali più sfruttati, ed in generale di osservare l'atteggiamento degli utenti.
Possiamo quindi, in definitiva, concludere asserendo che si tratta di un ottimo strumento per un certo tipo di campagne pubblicitarie piuttosto che per altre.
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